Oltre a riassumere le posizioni emerse durante i gruppi di contatto per fragole, pomodori, mele e pere, aglio, agrumi e pesche e nettarine, tenutisi negli scorsi mesi, l’occasione è stata utile per discutere delle potenziali conseguenze della Brexit sul settore ortofrutticolo europeo, della riforma della PAC, con focus sull’OCM ortofrutta, delle questioni fitosanitarie, nonché di quelle relative all’export e all’import di ortofrutticoli.
Per la prima volta era presente all’incontro, come invitata, anche una rappresentante del Ministero dell’Agricoltura del Portogallo, che ha volutamente chiesto di prendere parte ai prossimi gruppi di contatto, importante opportunità di confronto tra i principali Paesi produttori del sud dell’Europa.
Per l’Italia, il Mipaaf era rappresentato da Vincenzo De Martino Rosaroll, dirigente presso la direzione generale delle politiche internazionali dell’Unione europea per l’ortofrutta e l’olio d’oliva.
Per gli stakeholders erano presenti Simona Rubbi, del CSO Italy, Elena Albertini e Giulia Montanaro, in rappresentanza dell’Alleanza delle cooperative italiane-agroalimentare e Anna Rufolo di CIA che hanno rimarcato l’apprezzamento sulle recenti proposte della commissione sull’OCM, la necessità di apertura di nuovi mercati e di garanzia di reciprocità nell’import/export – tema attualmente in discussione a Bruxelles attraverso i regolamenti di attuazione del reg. 2031/2016 e che necessita di un maggiore confronto tra istituzioni e operatori – e la necessità di lavorare congiuntamente tra i tre Paesi sul tema degli usi eccezionali, estensione d’uso e mutuo riconoscimento per garantire una efficace difesa delle colture con i mezzi a disposizione.