A causa delle forti gelate primaverili che hanno colpito l’Europa il 20 ed il 21 di aprile e poi ancora il 10 e 11 maggio, la produzione ha subito danni rilevanti, sia in termini di volume che di qualità.
Si prevedono riduzioni consistenti nei maggiori paesi produttori: in Polonia si registra un calo del 29% che porterebbe la produzione a 2.870.000 ton., in Francia, con una diminuzione dell’8%, il raccolto dovrebbe essere di poco al di sotto del 1.400.000 ton., ed in Italia, dove la perdita stimata è del 23%, la produzione sarebbe tra le più basse di sempre a 1.757.000 ton.
Tra i paesi maggiormente colpiti ci sono la Germania, con una perdita stimata del raccolto al 46% e una previsione di produzione di 555.000 ton., il Belgio e l’Olanda con un calo stimato della produzione rispettivamente del 68% e del 26%.
Per il secondo anno consecutivo sono state duramente colpite l’Austria, dove la produzione prevista è ancora lontana dalla media degli anni precedenti, e la Slovenia, dove il raccolto è stato praticamente azzerato. Nella medesima area, invece, l’Ungheria sembra non aver subito conseguenze dalla grande ondata di gelo che ha colpito l’Europa, con una produzione superiore del 26% a quella della scorsa stagione, ma vicina al potenziale di questo paese.
Conseguenze meno negative dovrebbero esserci per il Sud dell’Europa, dove a parte la stima di aumento produttivo del 19% per il Portogallo, si registra segno meno anche per Grecia (-10%) e Spagna (-4%).
Nel corso dell’estate le grandinate che hanno interessato alcune aree produttive hanno ulteriormente infierito su una produzione già in buona parte compromessa.
I frutti di alcune varietà potrebbero essere di calibro inferiore, ma anche presumibilmente di qualità più bassa per danni da rugginosità tipicamente legati al freddo ed agli eventi grandinigeni successivi.
In generale quindi la quota di mele destinate al consumo fresco sarà di circa il 20% inferiore a quella dello scorso anno e alla media degli anni precedenti, con una quota di raccolto che verrà destinata alla trasformazione ancora difficile da stimare, ma decisamente superiore al normale
L’andamento varietale
In Europa dovrebbero calare praticamente tutte le varietà, dalle tradizionali alle nuove: per la Golden Delicious ci si aspetta un calo del 18% con una produzione sotto i 2 milioni di ton., per la Red Delicious del 9% e per la Gala del 3%. Dovrebbero scendere anche Fuji del 2%, Granny Smith del 9% e Jonagold del 44%. Si stima segno negativo anche per Cripps Pink (-2%), Braeburn (-28%) e nuove varietà con un -15%.
Uno sguardo alla situazione italiana
Per l’Italia si prevede una produzione in calo significativo rispetto a quella della scorsa stagione (23%) e a quella media degli ultimi anni. Per il 2017 infatti si stima un raccolto di 1.756.776 ton.
Tutte le regioni italiane sono state colpite dalle gravi gelate della fine di aprile, nel momento in cui i meleti erano in piena fioritura. Il Trentino è sicuramente la zona produttiva più duramente colpita dove ci aspetta un calo superiore al 60%. Anche alcune aree dell’Alto Adige hanno subito danni con un calo produttivo del 7% rispetto alla scorsa stagione.
Infine, seppur in misura inferiore e a macchia di leopardo, tutte le regioni produttrici italiane, dalla Valtellina al Piemonte passando per il Veneto ed il Friuli, con l’eccezione della sola Emilia Romagna, hanno subito danni rilevanti e per loro si prevede un calo produttivo generale del 17%.
Le dinamiche varietali sono illustrate in tab. n. 4. Vista l’area geografica colpita dalle gelate, la varietà che subirà un pesante calo della produzione sarà certamente la Golden Delicious – per la quale si stima una riduzione di almeno il 36%. Calano praticamente tutte le varietà e tra le tradizionali quelle per le quali si prevedono riduzioni di produzione importanti sono Red Delicious (-20%), Gala (-14%) e Granny Smith (-11%), Braeburn (-16%) e Renetta del Canada (-80%). Perdite inferiori sono invece previste per Cripps Pink (-10%) e Fuji (-5%). Scendono di poco (-6%) tutte le cosiddette “altre varietà” che comprendono anche le varietà nuove e club.
La raccolta piena inizierà regolarmente entro la metà di agosto con le varietà e nelle aree più precoci, in leggero anticipo rispetto allo scorso anno, ma in linea con le ultime stagioni.
Purtroppo il gelo ha intaccato non solo la produzione in termini quantitativi, ma anche in termini qualitativi. Molti frutti si presentano ad oggi con calibri leggermente inferiori alla norma, proprio a causa delle condizioni climatiche primaverili sfavorevoli che non hanno favorito una buona formazione dei semi. A fine luglio, dopo giornate particolarmente calde, alcune aree sono state colpite da grandine che ha provocato ulteriori danni, destinati ad aumentare per nuovi eventi grandinigeni che si sono verificati nel corso della corrente settimana.
Tenuto conto di quanto accaduto negli ultimi mesi e delle alte temperature registrate anche a quote basse nelle ultime settimane, si prevede che la quantità di mele da destinare alla trasformazione sarà di gran lunga superiore a quella della scorsa stagione.
Le prospettive per la stagione 2017/2018
Forse mai come quest’anno i dati presentati durante il Prognosfruit sono in grado di darci un quadro di riferimento così chiaro e definito per la stagione entrante.
Il volume di mele disponibile nella zona comunitaria, dopo tre anni consecutivi di raccolte record, si riduce drasticamente. Il calo è netto e colpisce tutti gli Stati Europei, in modo particolare i due principali produttori, Polonia e Italia, ma anche Francia, Germania e Benelux.
È presumibile che, vista la disponibilità inferiore di prodotto, i prezzi saliranno rispetto a quelli delle non entusiasmanti stagioni precedenti, ma gli operatori dovranno lavorare accuratamente per gestire il prodotto nel migliore dei modi e garantire una fornitura quanto più regolare possibile. Sarà importante calibrare i programmi di vendita in maniera da non generare aspettative di prezzo eccessive e controllare la qualità del prodotto destinato al mercato fresco.
Vista la mancanza di prodotto in Europa, è probabile che le vendite dei produttori UE si concentreranno più sul continente e meno verso i paesi terzi, che nelle ultime stagioni hanno funzionato come utilissima valvola di sfogo ad una abbondante produzione.
Potrebbero riprendere vigore nel finale di stagione le importazioni dai paesi dell’Emisfero Sud, a livelli molto bassi negli ultimi anni, sebbene il tasso di cambio non sia particolarmente favorevole per gli operatori dei paesi terzi.
Nonostante la perdita di prodotto sia evidente, bisogna comunque considerare la buona disponibilità di varietà nuove, che si sono mostrate particolarmente apprezzate dai consumatori e che potrebbero dare soddisfazioni ancora maggiori. L’organizzazione del settore, in questa stagione più che mai, dovrà dare prova di sapersi muovere in un mercato dai contorni particolarmente incerti, gestendo al meglio il prodotto e le risorse a propria disposizione.
Buone prospettive sono segnalate per il prodotto da industria, da considerare per evitare la vendita di frutti di bassa qualità sul mercato del “fresco”.
Nel contesto di questa annata particolare va per una volta citato il ruolo del sistema assicurativo e del ruolo dei Consorzi di difesa, che in diversi contesti produttivi dove l’assicurazione del raccolto è una tradizione consolidata, saranno in grado di sostenere le aziende frutticole.
Ed è proprio in una stagione commerciale “particolare” come questa, in cui presumibilmente diminuirà la pressione nei mercati terzi, che potrebbe essere utile lavorare insieme e prepararsi al meglio per le stagioni prossime.
In vista di campagne commerciali future molto simili a quelle recentemente vissute, con raccolte consistenti e difficoltà nel trovare sbocchi commerciali, l’export rimane fondamentale per gli operatori italiani che devono essere sostenuti quanto più possibile nell’apertura di nuovi canali in paesi fino ad ora preclusi agli scambi commerciali del settore. Non va dimenticato infatti che il prolungamento della chiusura del mercato russo, la instabile situazione economica e politica nei principali paesi Nord Africani e la difficoltà nell’aprire nuovi sbocchi commerciali, hanno rappresentato seri ostacoli durante la stagione commerciale appena conclusasi.
In questo contesto le aspettative per la stagione commerciale 2017/2018, seppur difficili da valutare, restano sufficientemente positive soprattutto, ancora una volta, per la forte organizzazione del sistema melicolo italiano.