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"L'Alto Adige è l'università della melicoltura per il mondo intero, il posto dove tutti hanno imparato"
Martedì 1 August 2017 12:06 pm     Article Hits:22744     A+ | a-
Per capire le dimensioni del comparto melicolo altoatesino, l’ampiezza e la varietà di tutte le sue componenti e lo straordinario know-how sviluppato nel corso degli anni, per la prima volta è stato realizzato un originale opuscolo illustrativo presentato nel corso di una conferenza stampa. “La frutticoltura è un sistema tanto complesso quanto profondamente radicato nella storia dell’Alto Adige. Ci è sembrato quindi giusto informare la popolazione”, ha detto Georg Kössler, presidente del Consorzio Mela Alto Adige durante l’incontro con i media.
 
Persino tanti addetti ai lavori non conoscono a fondo la vastità e la varietà del mondo della mela altoatesina. “Sebbene io stesso sia un frutticoltore – ha affermato l’assessore provinciale all’agricoltura Arnold Schuler – sono rimasto stupito nel constatare quanto grande sia diventato il settore melicolo”. L’agricoltura altoatesina nel suo complesso, al pari del comparto frutticolo, si basa su una miriade di piccole aziende agricole, grandi mediamente due ettari e mezzo. “Di fronte ad una simile situazione si è dovuto fare di necessità virtù, ovvero riunire le singole forze e dare vita a cooperative e altre organizzazioni che nel loro insieme costituiscono una grande forza”, ha detto Schuler, che ha poi ricordato il riconoscimento assegnato dalla FAO al modello organizzativo dell’Alto Adige. L’assessore ha anche riferito di un suo viaggio in Serbia e Polonia, dove le aziende hanno a disposizione anche più di 100 ettari di terreno ma dove per la coltivazione vengono sviluppati programmi fitosanitari e altre strategie che non tengono minimamente conto delle differenze geografiche interne.
 
Il Consorzio Mela Alto Adige, l’organismo creato per la tutela in ambito europeo del marchio “Mela Alto Adige IGP”, è composto da rappresentanti delle organizzazioni commerciali VOG, VI.P e Fruttunion e di Aste Frutta Alto Adige. Il presidente del Consorzio, Georg Kössler, è anche presidente di VOG: “La VOG è una delle organizzazioni di distribuzione più grandi dell’Europa comunitaria, che immette sul mercato il raccolto di 5.000 aziende agricole per un totale di 10.700 ettari di terreno coltivato”. Da parte sua il presidente della VI.P, Thomas Oberhofer, ha ripercorso la storia della melicoltura in Val Venosta, iniziata negli anni Cinquanta del secolo scorso grazie all’avvento di innovativi impianti di irrigazione. Oberhofer ha poi illustrato la varietà delle mele ma anche delle altre delizie venostane – come le albicocche, le fragole, le ciliegie e il cavolfiore – coltivate secondo metodi integrati o biologici e commercializzate dalla VI.P.
 
I complimenti arrivano da molto in alto
 
Un grande complimento alla frutticoltura altoatesina è stato espresso da Ennio Magnani, presidente di Assomela, l'associazione dei produttori di mele italiani: “La frutticoltura altoatesina è sempre stata per noi – ma non solo per noi – una formidabile locomotiva. Voi avete dimostrato cosa significa produrre mele ma anche saperle vendere. Siete un esempio di organizzazione, sia interna che esterna, e potrei dire che l’Alto Adige è l’università della melicoltura per il mondo intero, il posto dove tutti hanno imparato”, ha detto Magnani, il quale ha ringraziato anche gli ex presidenti Josef Gamper e Karl Dietl per l’enorme mole di lavoro sempre caratterizzato da qualità, sostenibilità ed efficienza.
 
Il Südtiroler Bauernbund, la Coldiretti altoatesina, ha messo invece l’accento sull’importanza della formazione e del costante aggiornamento. Il suo presidente Leo Tiefenthaler ha sottolineato l’importanza delle numerose istituzioni presenti sul territorio, dalle scuole di agraria all’università passando per il Centro di sperimentazione Laimburg e l’Eurac. “Una buona formazione e un continuo aggiornamento sono la base per lo sviluppo e per la nascita di nuove idee”, ha concluso Tiefenthaler.
 
Come location della conferenza stampa è stato scelto un posto altamente simbolico: l’Hotel della Mela “Torgglerhof” di Saltusio in Val Passiria, una struttura che coniuga alla perfezione turismo e coltivazione della mela. La famiglia Pichler infatti non si limita a condurre l’albergo ma coltiva in prima persona i frutteti circostanti, che diventano anche parte integrante del programma per i turisti. Gli ospiti più costanti, tra l’altro, come premio per la loro fedeltà ricevono in “regalo” un melo, ovvero possono raccoglierne le mele e portarsele a casa.

Fonte: Consorzio Mela Alto Adige
Contatti: Anna Oberkofler 
 
 
Nella foto:
Illustrazioni e personaggi reali del mondo della mela Alto Adige: da sinistra Helmuth Zanotti, Susanne Ogriseg (IDM), Fritz Theiner (Aste Frutta Alto Adige / Fructus Merano), Stefan Pircher (Associazione dei Tecnici Agricoli), Leo Tiefenthaler (Südtiroler Bauernbund), Manuel Santer (Centro di consulenza per la fruttiviticoltura), Franz Varesco (VOG Products), Ennio Magnani (Assomela), Stefan Klotzner (Consorzio per la difesa delle colture agrarie), Arnold Schuler (assessore provinciale all’agricoltura), Georg Kössler (Consorzio Mela Alto Adige/ VOG), Markus Bradlwarter (Consorzio per l’innovazione varietale), Thomas Oberhofer (VI.P), Toni Riegler (Bioland Südtirol), Andreas Gatscher, Dietmar Sinner (Controllo Qualità Alto Adige), Reinhard Verdorfer (Bioland Südtirol), Klaus Gasser (VOG Products), Paul Wierer (AGRIOS), Sabine Oberhollenzer (VOG), Michael Oberhuber (Laimburg) e Anna Oberkofler (Consorzio Mela Alto Adige).