Le vendite di marzo – a 224.111 tons - sono state certamente buone, superiori a quelle dello stesso mese dello scorso anno, in pieno lockdown. Le giacenze al 1° di aprile ammontavano a 607.116 tons., inferiori dell’8% alla media delle cinque stagioni precedenti. Buoni risultati di vendita in particolare per la Golden Delicious, con giacenza scesa a 280.828 tons., la più bassa registrata negli ultimi anni, e la Gala, la cui disponibilità terminerà proprio in questo mese, come inizialmente previsto. Buone performances anche per la Red Delicious, dopo l’andamento incerto degli scorsi mesi, con vendite nel mese di marzo superiori a 30.500 tons.
Vendite fluide e regolari per il prodotto biologico, la cui disponibilità è confermata fino all’inizio dell’estate.
Al gruppo BIO è stato anche presentato il Piano di Azione per lo sviluppo della produzione biologica, pubblicato dalla Commissione UE un paio di settimane fa. Sulla scia di quanto stabilito nella strategia Farm to Fork, il piano definisce più nel dettaglio gli strumenti che la Commissione intende utilizzare per lo sviluppo dell’offerta e della domanda di prodotto biologico in UE.
Per quanto riguarda l’impatto delle gelate della scorsa settimana, tutti gli operatori sono concordi nel ritenere che al momento, per le mele, è prematuro fare delle stime dei danni, quantitativi e qualitativi, provocati dall’ondata di temperature particolarmente basse che hanno colpito praticamente tutti gli areali produttivi. Bisognerà attendere ancora qualche settimana per valutarne l’impatto, sia qualitativo che quantitativo, considerando possibili altri momenti di freddo che potrebbero mettere ulteriormente in pericolo la produzione. Al momento, in Europa, conseguenze particolarmente negative sembrano essersi registrate in Francia – certamente un importante competitor dell’Italia nel comparto mele – ed in alcune zone della Germania e dell’Austria. Anche in questo caso, per valutazioni puntuali occorrerà aspettare qualche settimana. Ad una prima impressione appare ragionevole limitarsi ad una prima ipotesi di produzione europea 2021 non particolarmente abbondante per le mele.
Allo stato attuale, l’andamento del mercato, le prospettive produttive per la prossima stagione, la minore disponibilità di frutta estiva – colpita duramente dalle gelate visto lo stadio fenologico avanzato – potrebbero sostenere le vendite nel prossimo periodo.
Gli incontri sono stati utili anche per confrontarsi su altri temi, tra cui la risposta fornita dal settore alla consultazione sulla direttiva UE sull’uso sostenibile dei pesticidi, il rinnovo delle autorizzazioni per alcune sostanze attive ritenute fondamentali per la produzione integrata sul melo, lo sviluppo di ulteriori studi per misurare l’impronta carbonica della produzione e della distribuzione della mela italiana, il rischio del diffondersi di add-on GlobalG.A.P specificatamente chiesti da singole insegne della distribuzione, che potrebbero rappresentare per gli operatori solo un ulteriore impegno economico senza apportare alcun valore aggiunto.