Tra conferme e novità, l’edizione 2016 di Fruit Logistica non ha certo deluso le attese. E per le migliaia di operatori italiani che hanno partecipato alla rassegna berlinese in veste di espositori o visitatori, il rientro a casa è stato accompagnato dalla consapevolezza che quello di Berlino resta il principale appuntamento di riferimento per i settore ortofrutticolo internazionale: nessuna crisi “numerica” (oltre 70 mila, stando alle prime rilevazioni degli organizzatori, i visitatori professionali, 5.000 circa in più del 2015); sostanzialmente buona, secondo quanto registrato da Italiafruit News, anche la qualità dei contatti, spalmati in due giorni-due giorni e mezzo di fiera, perché il venerdì pomeriggio è davvero per pochi.
Il “gigantismo” berlinese (116 mila metri quadri, quasi 3.000 espositori), insomma, non sembra essere un limite o per lo meno non in maniera tale da inficiare, nella sostanza, la soddisfazione di chi cerca visibilità, business, nuove opportunità. E ne approfitta per concentrare gli incontri con fornitori e clienti, risparmiando dispendiose trasferte.
La “squadra” italiana si è lievemente ridotta in termini di presenze (458 aziende) però è lievitata la superficie espositiva complessiva. Tra le novità, la presenza dei “poli” aggregativi lanciati lo scorso anno: Opera, ad esempio, proponeva un’area di grande evidenza.
La collettiva Italy, gli spazi comuni di Unioni di produttori, Regioni e Centri all’ingrosso hanno tutto sommato “funzionato” ma il livello di aggregazione resta ancora insufficiente e ben riflette uno dei limiti del sistema ortofrutticolo made in Italy.
Rispetto alle scorse edizioni si è notato un miglioramento nei layout e nella cura di alcuni stand italiani, più colorati e invitanti, in linea con quanto propongono molti tra i principali competitor stranieri. Sebbene nella top ten del Fruit Logistica Innovation award (vinta dalla spagnola World's Coconut Trading con Genuine Coconut, noce di cocco bio consumabile con la cannuccia) non ci fosse traccia della Penisola, si sono comunque viste proposte inedite e sfiziose, soprattutto nell’ambito dei prodotti-servizio. Di questo riferiremo nei prossimi giorni.
Sempre più internazionale il profilo dei visitatori; forse meno numerose e prolungate del passato le presenze dei referenti della Gdo, ma di sostanza.
Capitolo fiere italiane: come già scritto da Italiafruit News nella newsletter speciale di giovedì, la "tre giorni" berlinese ha portato alla ribalta le ambizioni di Fruit & Veg System, in programma a Verona il prossimo maggio e di Fruit Innovation, in calendario a Milano nel 2017 in partnership con Tuttofood. Si candidano a “diventare punto di riferimento per il sistema fieristico per dare all’Italia, da otto anni primo Paese per presenze di aziende espositrici a Berlino, il rilievo internazionale che merita in questo comparto”. Tra i padiglioni di Fruit Logistica, al lavoro per consolidare l’edizione di inizio settembre, anche i vertici di Macfrut.
Il rompicapo fiere insomma sembra destinato a continuare e non s'intravedono segnali di distensione. Complice l'atteggiamento delle istituzioni: il Mipaaf, oltre a mantenersi a debita distanza dalle rassegne di settore (le assenze del ministro Maurizio Martina ormai non fanno più notizia), ha ribadito una volta di più, per bocca del capo dipartimento Luca Bianchi, di non avere nessuna intenzione di "scendere in campo" per agevolare una soluzione.
Intanto il panzer Fruit Logistica avanza inarrestabile e si… alimenta alla grande: 70 mila visitatori con ticket d’ingresso a 37 euro al giorno (78 euro per l’intera manifestazione) significano grosso modo, su per giù, un paio di milioni di euro almeno. Solo dai biglietti. Con tanti ringraziamenti all’Italia.